Attilio "Titti" Ceccon

Titti Attilio, inconfondibilmente conosciuto come “Titti”, ci ha lasciato a 72 anni il 29 marzo 2021. Nonostante la forte tempra, ha dovuto cedere all’aggressività di un covid che gli ha definitivamente deteriorato i polmoni. Titti Piace pensare che abbia voluto opporsi all’aggressività che non ha mai tollerato, col dare spazio alla mitezza che nella vita l’ha sempre contraddistinto. Piace immaginare che, provato dalla fatica a respirare, abbia voluto scappare, volando in cima a una montagna, a respirare a pieni polmoni, in un ambiente a lui più confacente e naturale. Uomo di poche parole, di carattere schivo e profondamente introverso, appariva rivestito di una spontanea ruvidezza che però contrastava con il garbo e la cortesia che esprimeva nel contatto con le persone, sempre pronto a mettersi a disposizione degli altri, con modestia e rifuggendo dai riflettori. Irreversibilmente attratto dell’Alpe, fin da ragazzo, ha riversato la sua energia nella montagna in maniera costante e duratura, manifestando il suo impegno nella locale sezione del CAI di Pontebba, di cui è stato a lungo presidente e consigliere.

TittiSempre presente, pronto e disponibile, con cuore grande e tanta passione. Si è speso a lungo per i giovani particolarmente nei corsi di avvicinamento alla montagna in Baita Winkel. Ciò lo conferma un pensiero scritto dai ragazzi frequentatori del corso di avvicinamento alla montagna tenutosi nell'estate del 2007:

ragazzi autori del testo

"Questa è la decrizione del nostro istruttore preferito: Attilio Ceccon detto Titti. Il suo caratter è gentile, timido e altruista con tutti; lui ama la montagna e, per noi è un montanaro. e' molto agile e ha molto equilibrio, è il nostro camoscio, quando si arrabbia è meglio non scherzare con lui. E' molto muscoloso perchè và spesso in montaga arrampicandosi per le roccie. E' un uomo robusto e di statura medio-alta, ha i capelli brizzolati e la pettinatura come Omer Simpson. Ha gli occhi azzurri cielo e da giovane i capelli biondi, i pettorali sono d'acciaio e i bicipiti che sembrano alti come il Brizzia. Gli addominali sono talmente scolpiti che assomigliano ad una barretta di cioccolata Milka. Le gambe sono potenti come dei carri armati grazie al duro allenamento giovanile. Scherza con noi e certe volte racconta balle realistiche. A pranzo non mangia mai niente e dona il suo cibo soprattutto a "Fame" (Alessandro). Per noi è il miglior accompagnatore del mondo e soddisfa le nostre curiosità grazie Titti !!!"

Titti Si è occupato di manutenzione sentieri e del ripristino di opere alpine quali il Ricovero Bernardinis ed il Bivacco Lomasti. Determinante la sua prestazione per riattivare, dopo anni, l’illuminazione della Grande Croce sul Monte Brisiach proprio qua sopra. Titti

A tutto vi ha partecipato con umiltà, con competenza e con dedizione, a prescindere dal ruolo che, di volta in volta, ricoprisse, dirigente o, per così dire, semplice manovale.
Per tanti anni soccorritore, membro della stazione del Soccorso Alpino.
Alpinista provetto che annovera ragguardevoli e prestigiose salite, alcune effettuate con l’amico Ernesto Lomasti.
È stato un grande che lascia un vuoto pesante. La sua mancanza si avverte anche in paese, nella sua Pontebba, in cui ha sempre vissuto e nelle cui tante associazioni s’è impegnato, con generosità e senza secondi fini, specialmente, fin dagli albori, in quelle sportive del ghiaccio e dello sci.
Ora gira senza vincoli a godersi le praterie celesti.
Pontebba, maggio 2024
fausto buzzi


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