un pontebbano eccellente alpinista, prematuramente scomparso all'età di 20 anni, (12/6/1979). La sua passione per la montagna, sorretta da una marcata determinazione caratteriale, è stata vissuta, oltre che con il necessario impegno nella preparazione psicofisica, con la serietà che ha contraddistinto un comportamento coerente e pulito.
Da ragazzino sembrava negato per la montagna e, scrutate le scarse prestazioni e gli orientamenti attitudinali, era arduo immaginarlo da grande come un normale escursionista: le limitate prospettive di miglioramento portavano a ritenere che la montagna non fosse assolutamente affare suo.
Di temperamento era timido e riservato, rispettoso e tranquillo, mai agitato o nervoso; beneficiava di una serenità che lasciava trasparire dai suoi occhi. Possedeva la forza per non desistere, per non abbattersi nelle situazioni difficili, come scherni e derisioni varie dei suoi coetanei per prestazioni e corporatura.
E queste prerogative, unitamente alla risolutezza e alla probabile sfida con sé stesso, hanno trasformato il ragazzino in un uomo per tempra e carattere. Ma contestualmente anche il suo fisico aveva assunto tratti più maturi: le spalle ben larghe, le mani e le braccia, sviluppate in lunghezza un po’ più del normale; immutabili sembravano i lineamenti facciali, gli occhioni in un bel viso sempre da bambino.
Nel contesto sociale, tramite l’allora sottosezione di Pontebba del CAI, del cui direttivo fece parte dal 1977, indirizzò energie ed entusiasmo giovanile: genuino, modesto e riservato, nel contempo attivo e schietto.
In montagna, in aggiunta alle innumerevoli ripetizioni prestigiose, traccia mano a mano itinerari nuovi con difficoltà sempre crescenti fino a raggiungere, senza saperlo, il settimo grado in solitaria, in anni in cui pochi, tra i migliori, lo azzardano in cordata. Quando, durante un banale allenamento, cade in una palestra di roccia valdostana, è ai vertici dell’alpinismo non solo locale, rimanendone un riferimento significativo. Il compianto Luca Beltrame in “Non si torna indietro” (2008) scrisse di lui “La naturale modestia e le sue vie sulle scomode pareti delle Giulie e delle Carniche non gli portano quella fama che peraltro nemmeno cerca”.
Più delle doti alpinistiche, ancorché notevoli, erano le sue qualità umane ad emergere: la sua allegra apertura verso tutti, il comportarsi, dopo salite eccezionali, come se nulla fosse successo. L’autore de “75 anni di storia del Cai di Pontebba” (2004) conclude “…rimane fissa l’immagine del suo sorriso aperto e scherzoso, della sua naturalezza e semplicità anche dopo una impresa, l’onore delle cronache e la notorietà crescente. Resta il senso della sua breve vita che, con la coerenza, con la tranquillità dei comportamenti e con la volontà ferrea, è stata in grado di rovesciare i pronostici avversi”.
Club Alpino Italiano
Sezione di Pontebba
Piazza del Popolo 13
33016 PONTEBBA (UD)
tel/fax: 0428 90350
info@caipontebba.it